5 motivi per lasciare l'Italia


La situazione italiana

Basta leggere i giornali, accendere la televisione o guardare uno dei tanti politic-talk show. I dati sulla crescita, la percentuale di debito pubblico, i tassi di disoccupazione giovanile. La crisi istituzionale e politica.

Siamo al 73esimo posto per libertà di stampa secondo il rapporto “World Press Freedom”. Non abbiamo una normativa che tuteli e garantisca ogni tipo di amore, senza discriminazione, i cosiddetti diritti civili. Portando nel nostro paese la cancellazione dei diritti sia come cittadino che come lavoratore.  La corruzione ormai è diventata una prassi. L'aumento dell'instabilità e la mancanza di prospettive non hanno fatto altro che aumentare derive razziste e xenofobe nei confronti del diverso. Mentre non ci tocca per niente che la situazione deriva soltanto per colpe nostre e non certo di altri.
La disoccupazione giovanile è al 40%, un dato preoccupante, considerando anche tutti i 30enni che ancora stanno a casa con mamma e papà, aspettando che qualcosa cambi. Alcuni non ci riescono ad aspettare e così preferiscono fare i bagagli e muoversi.
Insomma basterebbe poco per convincerci che un'esperienza all'estero non possa che far bene. Ogni giorno ci sono pessime notizie, una situazione di continua emergenza. Un paese vecchio che difficilmente vuole cambiare e progredire.





La meglio gioventù


Professore: Lei promette bene, le dicevo, e probabilmente sbaglio, comunque voglio darle un consiglio, lei ha una qualche ambizione?
Nicola: Ma... Non...
Professore: E allora vada via... Se ne vada dall'Italia. Lasci l'Italia finché è in tempo. Cosa vuol fare, il chirurgo?
Nicola: Non lo so, non... non ho ancora deciso...
Professore: Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi, vada in America, se ha le possibilità, ma lasci questo Paese. L'Italia è un Paese da distruggere: un posto bello e inutile, destinato a morire.
Nicola: Cioè, secondo lei tra un poco ci sarà un'apocalisse?
Professore: E magari ci fosse, almeno saremmo tutti costretti a ricostruire... Invece qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via...
Nicola: E lei, allora, professore, perché rimane?
Professore: Come perché?! Mio caro, io sono uno dei dinosauri da distruggere.

L'Italia è un paese per vecchi. “In Italia ci sono cose che nessuno ti dirà...
 Il paese delle mezze verità”. Il paese delle non risposte dove niente cambia. 
Nessuno mai che si prende le cole di quello che ha fatto. 
Lasciare perché vuoi essere considerato per le idee e i valori. Essere considerati adulti a 30 anni, e non sentirsi bloccati da una generazione senza tempo. Gente con idee innovative, voglia di fare e con qualche ambizione nella vita è chiusa da un sistema muffo e decrepito. 
Provare, sperimentare, anche il giustificato a destra. 
La fuga dei cervelli, la chiamano, ma non solo... ci sono anche tante braccia, muscoli, anime e corpi di italiani all'estero che si sono dati da fare, hanno costruito qualcosa e si sono fatti notare per la loro bravura e capacità. Non si può pensare di poter migliorare qualcosa 
che non vuole essere cambiata.


Si, viaggiare

Italia popoli di santi, poeti e navigatori”. Lo abbiamo nel nostro DNA. Un paese di mare, un paese di frontiera, Italiani che nella storia hanno sempre avuto voluto esplorare il mondo, conoscere, vedere che cosa c'era oltre. Americo Vespucci. Marco Polo. Cristoforo Colombo. I secoli passano, ma la gente fa quasi le stesse cose. Uscire un po' da quell'alone di provincialismo e aprire gli occhi di fronte al mondo, allargare le prospettive e la visione con cui si vedono le cose. Esplorare e conoscere il mondo aumenta il nostro senso di comprensione nei confronti degli altri. Essere un cittadino dal mondo. La multiculturalità è il patrimonio futuro per la nostra sopravvivenza. Libertà di movimento, libertà di decidere dove andare e dove stare. Scoprire il mondo per conoscere meglio anche noi stessi... importante “evitando le curve più dure”.





La bellezza dell'ignoto

La nostra mente è affascinata dall'ignoto. L'attrazione per l'incerto. L'istinto naturale di mettersi alla prova e sconfiggere le proprie paure. Quella vocina da dentro che ti dice di viaggiare, di cambiare aria, di vedere cose nuove e diverse. Quasi una necessità a non fermarsi, che la vita è una sola e bisogna prendere le occasioni al volo. Farlo una volta perché magari non avrai mai più l'opportunità. Vivere senza il rimorso di dire “se fossi partito”. No, l'hai fatto. Hai messo in gioco la tua vita, hai lasciato tutto o quasi tutto quello che avevi, hai salutato mamma e gli amici e sei partito per l'estero. Senza tante sicurezze, senza molti contatti e conoscenze. Magari senza neanche parlare la lingua del posto. Ma con tanta voglia di fare e andare. Il periodo più brutto è forse proprio l'inizio quando tutto è nuovo e misterioso. Dove ti sembra che tutto è diverso da casa e ci sei solo tu con te stesso a farti coraggio. La gestione della solitudine. Ma respirare aria diversa, non sentire gli stessi problemi, non vedere le stesse facce aiutano ad allontanare dalla mente i brutti pensieri, i problemi in Italia e quando si pensa a casa si pensa soltanto alle cose belle, ti ritornano alla mente solo bei ricordi.


Perché me lo merito

Italia maglia nera in Europa per meritocrazia. Un team dell'Università Cattolica ha inventato il Meritometro: uno strumento basato su sette pilastri come: libertà, pari opportunità, qualità del sistema educativo, regole, trasparenza, la capacità di attirare i talenti e mobilità sociale. Secondo la rilevazione L'Italia si è classificata ultima con un punteggio di 23,3; il primo paese è la Finlandia (67,7).

Non viene riconosciuto il lavoro e l'impegno che uno svolge. Dedizione, passione, professionalità, onestà non sono valori tanto considerati. La mala raccomandazione premia il disonesto, lo svogliato, l'incapace e l'asticella della media sta sempre più sprofondando. Non vengono rispettare le regole basi della convivenza civile e a furia di non veder riconoscere il proprio valore si inizia a dubitare di averne. O almeno mi voglio mettere alla prova, partendo alla pari con gli altri e vedere se veramente me lo merito. 












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